VINO ITALIANO E MERCATO ASIATICO

Giansanti (Confagricoltura) a Osaka: una grande opportunità per i nostri produttori

OSAKA\ aise\ – “L’Asia rappresenta un mosaico di mercati estremamente diversi per cultura, economia e regolamentazione: una sfida complessa ma anche un’enorme opportunità per il vino italiano”. Così il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, durante il suo intervento alla tavola rotonda “Market trends and opportunities for Italian wine in Asia”, organizzata ieri, 5 giugno, nell’Auditorium del Padiglione Italia Forum dell’Expo mondiale di Osaka 2025.
Il panel è iniziato con gli interventi di Mario Vattani, commissario generale per l’Italia all’Expo 2025 di Osaka, del ministro per l’Agricoltura, la Sovranità Alimentare e le Foreste, Francesco Lollobrigida e di Matteo Zoppas, presidente dell’Agenzia Ice che ha organizzato l’incontro insieme alla Farnesina.
Non solo Giappone. “Insieme alla Cina e alla Corea del SudTokyo rappresenta uno dei mercati più maturi dell’area”, ha dichiarato il presidente di Confagricoltura. “Questi tre Paesi, complessivamente, assorbono da soli quasi 300 milioni di euro di vino italiano, ovvero circa i due terzi dell’intero export verso l’Asia. C’è margine per crescere all’interno di questo triangolo e per allargare gli orizzonti verso India, Vietnam, Hong Kong e Singapore”.
“Dieci anni fa, nel 2015, eravamo a Milano sempre per Expo e il valore dell’export del nostro agroalimentare era pari a 28 miliardi di euro, oggi supera i 70 miliardi di euro. Dietro a ogni prodotto italiano – ha proseguito – c’è una ricchezza che coniuga il saper fare italiano e il valore economico che riusciamo a esprimere. Il lavoro che è stato intrapreso è importante e dobbiamo proseguire in questa direzione. Gli Stati Uniti non sono sostituibili. Sono un mercato su cui dobbiamo continuare a investire”.
“I nostri produttori possono contare su punti di forza riconosciuti a livello globale: qualità eccellente, ampia varietà e una forte identità territoriale”, ha aggiunto Giansanti. “Per affrontare con successo questi sbocchi commerciali è fondamentale “fare sistema”: serve una collaborazione sempre più stretta tra aziende, istituzioni e consorzi, con l’obiettivo di promuovere un’immagine coordinata e strutturare un’organizzazione integrata capace di abbattere i costi e facilitare una penetrazione capillare”. (aise) 

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