Mattarella, dopo il cerimoniale di ricevimento svoltosi a Brasilia, ha visitato Porto Alegre, capitale dello Stato del Rio Grande do Sul, ove le recenti alluvioni hanno causato vittime, danni e disperazione alla popolazione gaucha.
Le altre città in cui il Presidente ha fatto tappa sono: San Paolo, Rio de Janeiro e Salvador de Bahia.
Ovunque sia stato Mattarella ha entusiasmato!
“Siamo tutti un po´migranti”
Quanti valori egli esprime nel profferire questa frase in visita al Museo dell’Immigrazione a San Paolo. Ci torna in mente sotto certi aspetti, e ci sia permessa la comparazione, la frase del Presidente J.F. Kennedy «Ich bin ein Berliner» (io sono un berlinese) pronunciata il 26 giugno 1963 a Berlino Ovest durante il discorso tenuto nella attuale John F. Kennedy Platz in occasione della visita ufficiale alla città.
Orbene, la cronistoria dei luoghi visitati in ogni singola città è stata pubblicata abbondantemente dai vari organi governativi, dall’ufficio stampa della Presidenza della Repubblica e dalle TV nazionali e locali, per cui noi cercheremo di superare questa fase e sottoporre, in questa sede, a disamina la realtà storica della visita presidenziale.
In altre parole, il nostro non è un rifiuto della tradizione di narrare i fatti secondo la successione cronologica, ma un suo superamento: esaminarli in una nuova chiave interpretativa.
Il successo della visita
Perché la visita del Presidente Mattarella è stata un vero successo e non una delle tante visite che la diplomazia e il protocollo che regolano i rapporti tra i vari Paesi dettano?
“Non è facoltà dei mortali di comandare al successo; ma faremo di meglio: lo meriteremo” Joseph Addison, Catone, 1713. E l’Italia merita il successo che si guadagna e continua a guadagnarsi giorno dopo giorno, in ogni circostanza.
Abbiamo un Presidente della Repubblica che suscita rispetto e simpatia ovunque si trovi e in Brasile non poteva andare differentemente. Egli ha visitato cinque città brasiliane, cosa fuori del comune nelle visite di Stato, ma c’è un perché: il Presidente Mattarella ha voluto incontrare tutte le nostre comunità più consistenti numericamente, anche se molto distanti una dall’altra. Un gesto di affetto, che gli italiani fuori dell’Italia hanno apprezzato e non poco.
In sostanza, il Presidente ha voluto rendere omaggio a tutte le comunità italiane in Brasile e dare nel contempo un segnale significativo al governo brasiliano e ai cittadini dei due Paesi: sono qui, sono venuto a stringervi la mano per quello che avete fatto, per quello che farete e per quanto faremo assieme: congratulazioni e promesse!
Gli aiuti fatti pervenire attraverso la Croce Rossa Internazionale al popolo gaucho; il riconoscimento della laboriosità italiana e del legame tra due “popoli fratelli”, latini e cattolici; l’accoglienza entusiasmante riservata ad ogni incontro istituzionale, nonché i numerosi accordi stipulati tra i due governi sono la prova concreta di quanto sia stata coronata dal successo la visita di Mattarella in Brasile. D’altronde, stiamo praticando una politica internazionale che lascia indietro i nostri partner europei, e poi, lasciatecelo pur dire, siamo un popolo generoso, accogliente, solidale, pacifista e universalmente benvoluto: basti pensare, ad esempio, che nel Niger solo i soldati italiani sono rimasti sul territorio, mentre tutti gli altri, americani compresi, hanno dovuto sloggiare in fretta e furia con armi e bagagli.
Certo è che dopo Ciampi nel 2000 il Brasile meritava la visita da parte di un Capo di Stato italiano e a colmare il vuoto è stato uno tra i più amati: Sergio Mattarella. Le memorie del passato, i successi del presente e le speranze per il futuro sono stati in sostanza i tre elementi predominanti durante la visita del nostro Presidente. Una visita che non a caso ha coinciso con l’anniversario dei 150 anni dell’immigrazione italiana in Brasile.
Mattarella in compagnia della figlia Laura è già rientrato in Italia; per noi è stato come un film, a lieto fine naturalmente. Ma come nelle proiezioni cinematografiche, nei titoli di coda vediamo scorrere i nomi di tutti i professionisti che hanno consentito la realizzazione della produzione: Presidente Sergio Mattarella – protagonista; Alessandro Cortese, Ambasciatore d’Italia in Brasile; Valerio Caruso, C.G. Porto Alegre; Domenico Fornara, C.G. San Paolo; Massimiliano Iacchini, C.G. Rio de Janeiro; Andrea Garziera, C.O. Salvador Bahia – attori principali. Regia realizzata dal Cerimoniale Diplomatico della Repubblica; Co-produzione Italia-Brasile. Un ringraziamento speciale vada ai vari Organi di Stato delle capitali visitate, all’Ambasciatore Cortese e a tutto l’apparato diplomatico consolare che congiuntamente hanno consentito il perfetto svolgimento del percorso presidenziale.
I ringraziamenti della stampa
Noi della stampa italiana in Brasile ringraziamo il Presidente Mattarella per averci fatto sentire orgogliosi di essere italiani con la sua presenza autorevole e paterna; l’Ambasciatore Cortese per l´eccellente esito del suo operato; e i Consoli poc’anzi menzionati per la sensibilità dimostrata verso gli organi d’informazione.
Seguono alcune immagini della visita presidenziale a San Paolo e a Rio de Janeiro.
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Credito foto: Patrícia Arnò