È presto per dirlo, ma se i due leader confermeranno l’incontro, significa che già esiste almeno una bozza di accordo percorribile per entrambi
Quello che per le sinistre sarebbe il pericolo mondiale numero uno, Donald Trump, nelle ultime 48 ore ha bloccato sul nascere l’ennesima guerra tra India e Pakistan, convinto gli arcinemici Putin e Zelensky a sedersi allo stesso tavolo (giovedì in Turchia, a meno di ripensamenti dello Zar) per iniziare una vera trattativa di pace, fatto capire di essere pronto a riconoscere uno Stato di Palestina e, come se non bastasse, ha persuaso la Cina, con la minaccia dei dazi, a rivedere la sua spregiudicata politica commerciale. Se ci aggiungiamo che, tramite lo Spirito Santo, l’America ha portato a casa pure il suo primo Papa, beh il curriculum del presidente assomiglia più a quello di un premio Nobel che a quello di un dittatore fuori di testa e fuori controllo. Ma, Trump a parte, un incontro fra Putin e Zelensky premierebbe anche chi in Europa, a partire dal nostro governo, ha sostenuto con coraggio l’Ucraina, convinto che solo una situazione di stallo militare sul campo avrebbe potuto portare a una trattativa per una pace giusta e non punitiva. È presto per dirlo, ma se i due leader confermeranno l’incontro, significa che già esiste almeno una bozza di accordo percorribile per entrambi e che tale soluzione è accettabile anche da chi, con notevoli sforzi economici, ha partecipato indirettamente al conflitto e non vuole darla vinta al dittatore russo. Viceversa, chi ha sempre pontificato che l’Ucraina avrebbe dovuto issare da subito bandiera bianca e l’Occidente ritirarsi dalla scena con la coda tra le gambe – i vari professori, politici e opinionisti filo Putin mascherati da pacifisti -, resta fuori dai giochi e bene farebbe a uscire di scena per manifesta partigianeria e incompetenza. Perché, comunque andrà a finire, la Russia non conquisterà l’Ucraina, tratterà col nemico come deve fare chiunque non possa vantare una vittoria.
La linea della fermezza contro i tiranni e in difesa delle libertà occidentali ha già pagato, il resto è nelle mani del popolo ucraino che deciderà se, quante e quali concessioni fare all’invasore. Altro che sinistra: i veri pacifisti, ancora una volta, si sono dimostrati i conservatori.
https://www.ilgiornale.it/news/guerra/rivincita-dei-pacifisti-seri-2477539.html