Guerra Israele-Hamās di G. Paccione

Una bussola giuridica nella tempesta mediorientale. La lezione di Giuseppe Paccione sulla guerra Israele-Ḥamās

Recensione di Gioele Scavuzzo

 

Nel libro “Guerra tra Israele – Ḥamās nel diritto dei conflitti armati”, il Prof. Giuseppe Paccione, esperto di diritto internazionale e docente universitario, affronta con rigore e profondità una delle crisi umanitarie e giuridiche più drammatiche del nostro tempo. Questo testo si impone non solo come strumento di analisi per studiosi e professionisti, ma anche come guida essenziale per chiunque voglia comprendere, oltre le semplificazioni ideologiche, le implicazioni normative del conflitto israelo-palestinese.

L’opera si distingue per un impianto metodologico chiaro e scientifico, che consente di superare le consuete narrazioni dicotomiche per approdare a una lettura che privilegia la dimensione giuridica e umanitaria del conflitto. L’autore analizza le azioni di entrambe le parti (lo Stato di Israele e il Movimento Islamico di Resistenza fondamentalista “Ḥamās”) attraverso i principi fondamentali del diritto internazionale umanitario: il principio di distinzione tra civili e combattenti, quello di proporzionalità, il divieto di punizione collettiva e l’obbligo di protezione della popolazione civile. In questo contesto, il lettore è condotto all’interno di un lessico giuridico imprescindibile, che comprende concetti come crimini di guerra, crimini contro l’umanità, rappresaglia, e responsabilità penale internazionale. Particolarmente rilevante è la riflessione sull’utilizzo della fame come arma di guerra e sull’assedio totale imposto alla Striscia di Gaza: pratiche che, alla luce dello Statuto di Roma e del I Protocollo addizionale alle Convenzioni di Ginevra, si configurano come violazioni gravi del diritto umanitario. L’autore non si limita a un’analisi descrittiva, ma invita a riflettere sul fallimento della comunità internazionale e sulla paralisi delle istituzioni preposte alla tutela della legalità internazionale, prime fra tutte le Nazioni Unite. Paccione rimarca l’urgenza di una riforma strutturale dell’ONU, oggi delegittimata e incapace di esercitare una reale influenza nelle zone di crisi, e denuncia con forza la deriva ad nutum delle potenze mondiali, che agiscono spesso in spregio al diritto internazionale. In questo senso, l’opera si fa anche monito: senza un rilancio del multilateralismo giuridico e della centralità del diritto internazionale, sarà impossibile porre fine ai conflitti e garantire una protezione effettiva delle popolazioni civili.

Questo libro, denso di riferimenti normativi, analisi casistiche e fonti primarie, rappresenta un contributo imprescindibile per chi opera nel campo delle relazioni internazionali, della diplomazia, del diritto dei conflitti armati e della cooperazione umanitaria. In un mondo dove la guerra sembra spesso prevalere sul diritto, il Prof. Paccione ci ricorda che il diritto è ancora la bussola indispensabile per orientare l’azione internazionale verso la giustizia e la pace.

L’obiettivo del volume, quindi, ha come scopo l’inquadramento di tale conflitto nel quadro del diritto internazionale umanitario o, meglio, del diritto dei conflitti armati [una volta veniva denominato diritto bellico], branca parte del diritto internazionale generale, che disciplina una gamma di regole allo scopo di circoscrivere gli effetti dei conflitti bellici. Esso, inoltre, regolamenta la conduzione delle ostilità e tutelare la popolazione civile da attacchi indiscriminati, ricordando che si applica sia in uno scontro militare interno, sia in quello internazionale, a prescindere dalla legittimazione e dalle ragioni dello jus ad bellum.

Il volume, in aggiunta, si focalizza nell’esaminare un insieme di principi cardini che, purtroppo, sono stati infranti a discapito dei civili da entrambi i protagonisti dell’assurdo scontro armato, cagionando molti morti e feriti fra i civili. Principi, come, ad esempio, la necessità, la proporzionalità, l’avvertimento, la precauzione e via discorrendo, contenuti nelle principali Convenzioni di Ginevra e nei Protocolli addizionali (ricordando anche le precedenti Convenzioni dell’Aja et alias), e che i belligeranti stessi, volente o nolente, sono tenuti a rispettare e ad onorare. Il volume inquadra il conflitto Israele- Ḥamās nella sfera prettamente giuridica internazionale, senza dovere essere a favore dell’una o dell’altra parte dei soggetti che si contendono.

L’autore si è concentrato, come super partes, nel delineare, con questo lavoro, le ragioni per le quali sia fondamentale che, nel momento in cui inizia una guerra, le Parti coinvolte debbano fare attenzione a non coinvolgere la popolazione civile e i loro beni materiali nel vortice del conflitto bellico.

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