Baku, Cop29: i Paesi ricchi promettono 300 miliardi per il clima… ma sarà davvero la svolta?
E dopo due settimane di maratona, litigi e compromessi tirati per i capelli, la Cop29 chiude con una promessa: gli aiuti ai Paesi in via di sviluppo saliranno a 300 miliardi di dollari all’anno entro il 2035. Partiamo dai 100 miliardi annui previsti dall’Accordo di Parigi, che sembravano già un miraggio, e vedremo se questa nuova montagna di soldi si materializzerà davvero.
La novità? Un mercato internazionale del carbonio: tradotto, i Paesi potranno “comprare” progetti di decarbonizzazione all’estero e contabilizzare i tagli di emissioni come propri. Tipo: “Pianto alberi in Africa, ma il merito lo metto nel mio curriculum ambientale”. Non proprio una rivoluzione, ma almeno un inizio.
La Cop di Baku, ospitata da un altro petrostato dopo Dubai, è andata per le lunghe: serviva un giorno extra per trovare un compromesso sul dossier più scottante, quello degli aiuti climatici. E come sempre, la partita si è giocata sul filo del rasoio. I Paesi industrializzati pagano, ma i soldi dei “quasi-ricchi” (leggi: Cina) non contano nel calderone, perché Pechino non vuole vincoli. Alla fine, tutti contenti: la Cina fa la sua parte quando le gira, l’Arabia Saudita non si trova nuove grane sulla decarbonizzazione, e l’Europa cede sui diritti umani, citati in modo “soft” nei documenti finali.
Reazioni a caldo? Ursula von der Leyen applaude il “passo storico”, Biden parla di rivoluzione energetica, e il ministro italiano Pichetto si porta dietro “lo spirito del Piano Mattei”. Ma la rappresentante delle isole Marshall, Tina Stege non la manda a dire: “Quello che il mondo spende per la guerra in un anno è molto più di quanto prometta per il clima. Nessuna soglia minima, nessuna vera responsabilità”.
E poi c’è la questione della transizione dalle fonti fossili, che resta una chimera: parole vuote, tanti “vedremo” e pochi fatti concreti. Insomma, se sono rose fioriranno, ma intanto l’odore è più quello delle scartoffie che dei fiori.
Di Redazione