Quando la cultura accomuna i popoli, le distanze si accorciano e i legami si rafforzano. L’Italia e il Brasile stanno scrivendo insieme una nuova pagina di cooperazione, fatta di scambi culturali, relazioni istituzionali e un patrimonio umano condiviso.
Italia e Brasile, due Paesi separati dall’oceano ma uniti da un profondo legame storico e culturale, vivono oggi una fase di intensa collaborazione. Oltre ai rapporti politici consolidati, i due Stati si avvicinano sempre di più grazie a un tessuto connettivo fatto di persone, università, imprese e istituzioni che dialogano, progettano e crescono insieme.
Un chiaro esempio di questa sinergia è la Missione Governo-Regioni in Brasile, un’iniziativa promossa dal Ministero dello Sviluppo Economico, in collaborazione con le Regioni italiane e con il supporto del Sistema Camerale e dell’Agenzia ICE. L’obiettivo è rafforzare le relazioni economiche, ma anche culturali e scientifiche, valorizzando un’eredità condivisa che affonda le sue radici nell’emigrazione italiana in Brasile – oggi rappresentata da circa 30 milioni di brasiliani di origine italiana.
Questi legami si manifestano in maniera concreta anche nel mondo accademico. Proprio in questi giorni è arrivata in redazione una notizia che testimonia la qualità e la profondità degli scambi universitari tra i due Paesi: il Prof. Rogério Donnini della Pontificia Università Cattolica di San Paolo ha partecipato, in veste di esaminatore, alla discussione di una tesi di dottorato presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Camerino, in Italia.
La tesi, dal titolo “Ambiente e tutela della persona: prosumer e diritto alle energie rinnovabili”, è stata brillantemente discussa dal dottorando brasiliano Ari Rogério Ferra Jr., che ha ottenuto l’approvazione a pieni voti. La commissione esaminatrice era composta da un prestigioso gruppo di accademici internazionali, provenienti da Italia, Brasile e Regno Unito:
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Prof. Stathis Banakas – University of East Anglia, Norwich (UK)
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Prof. Rogério Donnini – Pontificia Università Cattolica di San Paolo (BR)
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Prof. Domenico Russo – Università degli Studi di Teramo
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Prof. Antonio Carlos Morato – Università di San Paolo (BR)
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Prof.ssa Maria Cristina De Cicco – Università degli Studi di Camerino
Questo episodio rappresenta molto più di un semplice scambio accademico: è la dimostrazione di quanto le relazioni culturali internazionali siano fondamentali per costruire un futuro condiviso, fondato sulla conoscenza, sull’innovazione e sul rispetto reciproco.
La cultura, infatti, è uno degli strumenti più potenti per promuovere la diplomazia tra i popoli. In un’epoca segnata da sfide globali comuni, come la transizione ecologica, la tutela dei diritti e lo sviluppo sostenibile, esperienze come questa assumono un valore strategico. L’Italia e il Brasile, grazie alle loro affinità linguistiche, culturali e umane, possono diventare protagonisti di un nuovo modello di cooperazione, che guarda oltre i confini geografici.
In un mondo che tende spesso a chiudersi, queste storie ci ricordano quanto sia importante aprire ponti invece che alzare muri. La cultura unisce, ispira, crea legami duraturi. E tra Italia e Brasile, oggi più che mai, questi legami parlano il linguaggio della collaborazione, del rispetto e dell’amicizia.
Giuseppe Arnò